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15 ottobre 2007 / francesco

Blog Action Day

Un post un pò controverso per il blog action day, a cui ho aderito appena ne sono vennuto a conoscenza, forse anche un pò in maniera acritica.

Controverso perché, in una giornata che celebra la comunicazione del e sull’ambiente, fatta dal basso dalle migliaia di blogger che hanno aderito all’iniziativa, io mi sono posto la domanda, scontata ma non banale: quanto tutto ciò aiuta la causa dell’ambientalismo?

Mi spiego. Oggi le tematiche ambientali rischiano di divenire “rumore”. L’allarmismo non serve a nulla. La catastrofe è vicina, magari non proprio dietro l’angolo, ma ad ogni modo la paura non aiuta ad affrontare il problema. Le campagne contro il fumo o per la sicurezza in strada ci insegnano che le persone tendono a rifiutare lo schok e la paura. Si voltano dall’altra parte. Nessuno più legge le scritte sui pacchetti di sigarette.

Siamo arrivati ad un punto in cui la comunicazione delle tematiche ambientali è entrata costantemente nell’agenda mediatica e di riflesso in quella politica, quantomeno a livello di chiacchiera se non di vera e propria strumentalizzazione, almeno in Italia. Ma quanto tutto ciò si traduce in comportamenti concreti? E poi, stiamo trattando in maniera corretta il problema? E’ vero, le decisioni sulla politica ambientale, o le scelte delle aziende non dipendono dagli utenti. Ma la comunicazione, oltre ad accanirsi, giustamente, contro le responsabilità della “classe dirigente” fino ad oggi miope e totalmente proiettata sul profitto, sul “tutto e subito”, sta parlando realmente affrontando il problema di come dobbiamo essere innanzitutto noi, cittadini del mondo occidentale a dover cambiare radicalmente il nostro stile di vita?

Combattere i blocchi di potere industriale e politico che ostacolano il cambiamento, l’innovazione, è solo una parte della sfida.
Forse è il momento di cominciare a fare il punto sulla situazione. Investire in ricerche serie che cerchino di capire in che misura il “problema ambiente” è percepito dall’opinione pubblica, se sia percepito come tale, che tipo di sforzo, in termini di modifiche sostanziali al proprio stile di vita, può essere tollerato e in cambio di cosa. Se tali ricerche ci sono state, non sono state comunicate bene. Non sono nessuno per sentenziare sull’argomento. Ma credo che forse la comunicazione vada meglio direzionata.

Non diamo nulla per scontato.

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