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17 giugno 2022 / francesco

L’inglese non basta più! Ora anche il certificato di latino fa curriculum

In Europa ci sono 3 milioni di studenti di latino. Il progetto Eulalia dell’università di Bologna insieme a Brescia, Colonia, Rouen, Salamanca e Uppsala, ha per obiettivo un certificato con validità internazionale per la lingua latina sul modello del Toefl d’inglese

Articolo originariamente pubblicato su Corriere.it

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4 aprile 2022 / francesco

Rapporto Irena: “Solo 6% risorse del G20 per la ripresa post-Covid all’energia pulita”

Per Francesco La Camera non c’è spazio per nuove infrastrutture per i combustibili fossili. Ovvero, non è il caso di costruire nuovi rigassificatori, meglio puntare sulle navi da rigassificazione

Articolo originariamente pubblicato su Huffington Post

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17 gennaio 2022 / francesco

Banche, i guadagni dal business green superano quelli dai fossili

Gli analisti di Bloomberg prevedono per il 2022 una crescita accelerata della finanza sostenibile, ma il rischio greenwashing è dietro l’angolo

Articolo originariamente pubblicato su Huffington Post

Nel 2021, le banche hanno guadagnato di più dai crediti verdi che prestando soldi al settore dei combustibili fossili. Un vantaggio minimo ma significativo perché segna una netta inversione del trend. Sono infatti 3,4 i miliardi di dollari incassati dagli istituti di credito collocando green bond e prestiti per attività non impattanti su clima e ambiente: 100 milioni in più delle commissioni incassate per prestiti ad aziende impegnate in attività legate a carbone, gas e petrolio. Per avere un termine di paragone, nel 2020 gli incassi erano stati 3,7 miliardi per le commissioni sui prestiti alle aziende fossili e 1,9 per le attività green. 

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21 dicembre 2021 / francesco

Combustibili fossili, saliti di 10 volte i costi di estrazione

Il Cnr: aumentano i costi ambientali, diminuisce la resa energetica

Articolo originariamente pubblicato su Huffington Post

Ricordate la Deepwater Horizon? In origine era una innovativa piattaforma estrattiva, capace di succhiare petrolio da oltre 10 mila metri di profondità. Oggi è il nome col quale indichiamo uno dei più grandi disastri ambientali della storia, quello che si è verificato nel Golfo del Messico nel 2010. La piattaforma, di proprietà della Transocean, era noleggiata dalla British Petroleum. L’ultimo contratto prevedeva un esborso di 544 milioni di dollari per il triennio 2010-2013. Solo l’affitto, senza considerare i costi operativi, ammontava a quasi 500 mila dollari al giorno. Un investimento necessario ed evidentemente conveniente per BP, allora. Ma i costi sono destinati a salire perché trovare e lavorare il petrolio diventa sempre più difficile e oneroso. Fino a quando il gioco varrà la candela?

Oltre gli alti costi ambientali, a certificare le difficoltà di questo processo produttivo ci sono diversi studi. L’ultimo dei quali, realizzato dal Consiglio nazionale delle ricerche, è stato pubblicato sulla rivista Biophysical Economics and Sustainability. I dati presi in esame riguardano le risorse estratte nel ventennio 1999-2018 dalle trenta maggiori compagnie che coprono una quota tra il 60 e il 65% della produzione oil & gas. In linea con altre stime precedenti, la ricerca italiana indica che la convenienza nell’estrarre idrocarburi è calata, in meno di un secolo, del 90%.

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16 novembre 2021 / francesco

K-pop, un film italiano racconta il fenomeno delle star coreane e dei loro fan

Il documentario girato da Sophie Perazzolo e Martino Ilacqua, studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Milano racconta il fenomeno del pop coreano che strega sempre più adolescenti: le star, i tutorial, i raduni dei fan per ballare insieme

Articolo originariamente pubblicato su Corriere.it

Sono determinati e colorati. Si allenano per imparare i passi di danza e per emulare i loro «idols». Si organizzano tramite TikTok e Instagram. Collezionano vinili ma anche le (redivive) musicassette. Sono i ragazzi e le ragazze del K-pop, il pop koreano che ha ormai un importante seguito anche tra adolescenti e giovani italiani. Il fenomeno è al centro di un breve documentario che vede alla regia Sophie Perazzolo e Martino Ilacqua due studenti della sede distaccata del Centro sperimentale di Cinematografia a Milano . Il loro lavoro rientra all’interno di un più ampio progetto che vede la collaborazione tra il Centro e l’Istituto culturale coreano e che ha portato alla realizzazione di 5 corti e mediometraggi che raccontano aspetti più o meno noti del paese asiatico.

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26 ottobre 2021 / francesco

Le api e il miele di Emelie vincono il premio internazionale per studenti innovatori (e green)

Emelie Piovesana, 15 anni, studia nel campus H-Farm di Ca’ Tron (Treviso): «L’utilizzo estensivo di pesticidi sui nostri colli colpisce le api. Con la mia arnia in vetro trasparente voglio sensibilizzare i bambini al rispetto dell’ambiente»

Articolo originariamente pubblicato su Corriere.it

Si scrive prosecco, si legge colline trevigiane. Le bollicine più famose d’Italia sono una ricchezza per quei territori ma la produzione su vasta scala ha i suoi lati oscuri. Come l’utilizzo estensivo di pesticidi. Sostanze che, com’è ormai noto, hanno impatti negativi su flora e fauna. Tra le vittime più colpite dai pesticidi ci sono le api e altri insetti impollinatori. Emelie Piovesana, una studentessa quindicenne di Sarmede, in provincia di Treviso, ha capito che la salvaguardia delle api è di fondamentale importanza, per il suo territorio e non solo, e così ha deciso di avviare una sua produzione artigianale di miele. I primi 100 vasetti sono andati a ruba e grazie a un crowdfunding è riuscita a coprire i costi iniziali di questa piccolo esperimento imprenditoriale. Anche se lo scopo principale è quello di far conoscere questi animali così preziosi per l’ecosistema e la biodiversità a giovani e giovanissimi e stimolare quindi l’attenzione alle tematiche ambientali.

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